Ottimizzare l’IT per minimizzare il consumo e il dispendio energetico. Investire in Green IT per ridurre i costi aziendali, anche a breve periodo. Ne sono sempre più convinti gli imprenditori e i manager che hanno ben chiaro come il problema per antonomasia del terzo millennio sia il problema energetico. Se ogni anno si mischiano all’atmosfera circa 25 miliardi di tonnellate di CO2 (che il pianeta riesce a riassorbire per meno della metà), di queste il 2% (fonte: Gartner) è dato proprio dal mondo ICT.
Percentuale che equivale alle emissioni dell’intera aviazione civile. Soltanto il consumo di server e pc determina lo 0,75% delle emissioni totali.
Come ridurre i costi e aumentare i benefici? Come avere più efficienza nel business e più efficienza energetica? L’unica soluzione per mantenere elevato – e far crescere – il livello della qualità della vita sembra essere quella della Green IT. In una duplice declinazione sociale-tecnologica.
Sul versante della sensibilizzazione sociale, banalmente, tenere le finestre di casa aperte con i riscaldamenti attivi oppure lasciare computer e altre attrezzature accesi in ufficio durante il weekend fa perdere milioni di euro di energia inutilmente consumata ogni anno. Da fonti Legambiente emerge che su un campione di scuole analizzato la media dei consumi notturni corrisponde a ben 1/3 dei consumi diurni. E ciò non dipende solo da qualche frigorifero o luce che devono restare comunque accesi.
Sul fronte dell’IT, invece, gli interventi possono essere distinti verso tre direzioni: nuove tecnologie hardware, software più efficienti e veloci, consolidamento e virtualizzazione delle architetture tecnologiche. La necessità di innovare hardware, software e integrare le architetture informatiche trova un esempio sul consumo energetico dei server (data center): per ogni euro di spesa per far funzionare un server durante tutto il suo ciclo di vita, ben 0,75 centesimi sono necessari a coprire il puro costo energetico. Sul fronte di un singolo computer, invece, se un processore utilizza solo il 30% dell’energia necessaria all’intera macchina, appena il 5% dell’energia è usata per la vera e propria elaborazione dei dati.
L’eco-sostenibilità integrata con l’IT è quindi la sfida non del futuro ma del presente. Incoraggianti ma ancora troppo basse le stime che vedono lo sviluppo della Green IT come elemento chiave nel 30% (con percentuali più alte nelle grandi, più basse nelle piccole e medie imprese) delle aziende italiane, o che circa il 40% dei manager le consideri strategiche a fronte di un 80-90% che invece considera l’IT (green e non green) insostituibile.
A una consapevolezza, deve seguire anche l’azione. A fronte di una spesa energetica nell’illuminazione pubblica che in Italia sfiora il miliardo di euro annuo, quanti lampioni restano accesi anche di giorno? Quanto risparmio si potrebbe avere con semplici sistemi di diagnostica-intervento?
articolo tratto da SMAU Business Technology – www.smau.it